(Finalmente) è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e fare il cambio degli armadi, quello serio, che il caldo anomalo di questi primi mesi autunnali, che sta(va) mettendo a dura prova la mia sopportazione, sembra voler lasciar posto a temperature consone al periodo. In barba a chi come me con il primo freddo di inizio Ottobre aveva già rivoluzionato l'armadio e da un mese e mezzo si arrovella per cercare di capire come vestirsi!
Passando quotidianamente davanti al cassonetto della Caritas posizionato sulla via di casa, negli ultimi giorni mi è spesso capitato di trovarlo strapieno di fagotti e sacchetti, riempiti di abiti che sperano di ottenere una nuova vita.
In casa mia fortunatamente quella del "donare gli abiti che non si usano più ai meno fortunati" è sempre stata come una tradizione, insegnata sin da piccoli: ad ogni cambio di armadio si trova sempre qualcosa da eliminare, perché l'età per indossarli è passata, perché il fisico è cambiato, perché l'armadio sta scoppiando, perché semplicemente non ci piace più o "ha fatto il suo tempo"!
Con il consumismo che ci divora e la quantità enorme e spropositata di abiti che ognuno di noi ha nell'armadio è facile che i nostri abiti siano sempre in buono stato, anche nel momento in cui decidiamo di salutarli.
Così, se da piccoli donavamo direttamente alle suore sapendo che i vestiti andavano a buon fine, col passare degli anni abbiamo riempito cassettoni e cassettoni di latta, che fossero bianchi o gialli non importa, con il costante dubbio del "ma dove andranno a finire questi vestiti"?
Ho trovato nei meandri di questo curioso posto che è internet ho pescato il servizio del TG3 che vi metto qui sotto, che fa un po' di luce sulla questione e personalmente mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo, se fossero gestite tutte in questo modo le raccolte sarei veramente felice, perché è una cosa che funziona ed un nostro piccolo gesto può aiutare, come vedrete tanta gente!
E donate, non buttate, non tenete ad oltranza, aiuterete qualcuno (pensate anche alle persone in difficoltà che lavorano di questa attività) e minimizzerete i rifiuti indifferenziati che sappiamo essere i più difficili da smaltire!
Vi invito inoltre, come farò io, a contattare direttamente chi si occupa della raccolta per avere informazioni dirette sulla loro attività, perché informasi può solo che arricchirci e spesso, sembrerà strano, basta chiedere!
EDIT Agosto 2017: il video del TG3 non è più accessibile purtroppo. Il servizio spiegava in maniera esaustiva come della raccolta degli abiti si occupassero persone in difficoltà, che li recuperavano dai bidoni e poi selezionavano tra quelli riutilizzabili (rivendibili a peso) e quelli invece da riciclare. Quelli riutilizzabili venivano sterilizzati e rimpacchettati per essere rivenduti, quelli da riciclare divisi per tipologia di tessuto e mandati negli impianti adibiti. In questo modo persone che altrimenti avrebbero serie difficoltà ad inserirsi in un contesto lavorativo godevano di un lavoro retribuito e sostenuto dalla stessa solidarietà di chi decideva di donare i propri capi. Non ricordo la città, ricordo però che in quel servizio si parlava di 13 persone che grazie a questo "circolo" godevano di uno stipendio. Purtroppo sappiamo, sono cronache ormai note, che dietro questo business spesso si inseriscono interessi di altro tipo. La speranza è che siano casi isolati e che il bel gesto di chi dona un abito si traduca effettivamente in un'opera di solidarietà.
Genesis Flashback vs Super NES Vs Super NES - Videodl.cc
RispondiEliminaIf the Genesis Flashback is the only device in the Super Nintendo with the Sega Genesis and youtube to mp3 320kbps SNES Classic games as well as the TurboGrafx-16